Il principio basilare in materia di divisione di beni comuni è quello stabilito dall’art. 1114 c.c., il quale prevede che la divisione ha luogo “in natura, in parti corrispondenti alle rispettive quote”; tale principio è richiamato, poi, con specifico riferimento alla divisione della comunione ereditaria, dall’art. 718 c.c., che afferma...
Sebbene sia auspicabile che il giudice investito della domanda di scioglimento della comunione verifichi in limine litis l’effettiva titolarità del diritto di comproprietà in capo ai condividenti (e ciò preferibilmente mediante l’acquisizione dei titoli di provenienza, corredati anche dalla documentazione ipocatastale, che consente di verificare se nelle more siano intervenute...
La donazione indiretta si identifica con ogni negozio che, pur non avendo la forma della donazione, sia mosso da un fine di liberalità e abbia l’effetto di arricchire gratuitamente il beneficiario, sicché l’intenzione di donare emerge solo in via indiretta dal rigoroso esame di tutte le circostanze del singolo caso...
In tema di divisione ereditaria, l’istituto della collazione, che, in presenza di donazioni fatte in vita dal “de cuius” e salva apposita dispensa di quest’ultimo, impone il conferimento del bene che ne è oggetto in natura o per imputazione, ha la finalità di assicurare l’equilibrio e la parità di trattamento...
ai fini della prova della simulazione d’una vendita posta in essere dal de cuius onde dissimulare una donazione, l’erede possa essere considerato terzo ed, in quanto tale, beneficiare delle agevolazioni probatorie previste dall’art. 1417 c. c. solo quando, contestualmente all’azione intesa alla dichiarazione della simulazione, proponga, facendo valere anche la...
Il trasferimento per spirito di liberalità di strumenti finanziari dal conto di deposito titoli del beneficiante a quello del beneficiario realizzato a mezzo banca, attraverso l’esecuzione di un ordine di bancogiro impartito dal disponente, non rientra tra le donazioni indirette, configura una donazione tipica ad esecuzione indiretta; ne deriva che...
Il testamento redatto dal “de cuius” che, al momento della sua predisposizione, già avesse figli, dei quali fosse nota l’esistenza, non è soggetto a revocazione per il caso di successiva sopravvenienza di un altro figlio, ex art. 687 c. c., attesa la natura eccezionale – e, dunque, non suscettibile di applicazione...
Ai sensi dell’articolo 43 Dlgs n. 346 del 1990 il pagamento dell’imposta di successione è dovuto anche in caso di impugnazione del testamento, salvo il diritto, in caso di accoglimento dell’impugnazione, al rimborso di quanto pagato o pagato in eccedenza (articolo 2, 1 comma lettera e), Dlgs n. 346 del...
Logica conseguenza dell’irrevocabilità della rinuncia all’eredità è che in forza del combinato disposto degli artt. 522 e 676 cod. civ. la quota del coerede rinunciante si accresce “ipso iure” a favore di coloro che avrebbero con lui concorso, senza che sia necessaria una specifica accettazione dei subentranti, atteso che l’acquisto...